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Pillole di Word - Pillola n. 5

  • Immagine del redattore: Veronica Buscarini
    Veronica Buscarini
  • 22 mar 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

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Abbiamo già visto le impostazioni di base per lavorare in un documento. I margini, il carattere e come settare un paragrafo. A questo punto è il momento di cominciare a lavorarci, ma prima salviamo!

È fondamentale salvare spesso così da non perdere i dati.


Sarà importante tenere presente le indicazioni di questa pillola anche a lavoro ultimato, vedremo anche i diversi formati di un documento e come rinominarlo.



In che formato lo salvo?


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Per prima cosa andiamo su File e ci si aprirà la solita colonnina blu.

Andiamo su Salva con nome e ci si aprirà la finestra che segue:


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Queste sono le opzioni di salvataggio di un file che ci mostrerà Word. Ho evidenziato quelle che ci interessano, vediamole.




  • DOCX - Documento di Word: si tratta del formato di salvataggio delle versioni più moderne di Word. Le versioni più recenti di Word possono aprire sia i file DOCX che DOC mentre le versioni più datate hanno qualche difficoltà ad aprire i file DOCX.


  • DOC - Documento di Word 97-2003: per la ragione appena detta Word permette di salvare i file nel formato DOC che riescono ad aprire tutte le versioni di Word.


  • PDF: se vogliamo stampare il nostro testo o inviarlo a qualcuno senza che abbia la possibilità di intervenire e modificare scegliamo di salvarlo nel formato PDF. Perché per la stampa è meglio il PDF? Perché così si evitano spostamenti all'interno del testo che verrà stampato così come lo abbiamo impaginato.


  • RTF - Rich Text Format: questo formato è spesso richiesto in ambito editoriale in quanto leggibile e modificabile da quasi tutti i programmi di videoscrittura, cosa che non avviene con i formati DOC o DOCX


  • ODT: L'ODT è un formato aperto, Open Document Text, anche questo leggibile da quasi tutti i programmi di videoscrittura.


Come nominare un file?


Il nome del file è un aspetto importante, soprattutto se si vuole inviare il documento a un concorso, un editor o un editore. Il file deve contenere nel nome tutte le info che permettano che sia rintracciabile e facilmente riconoscibile, quindi nome, data e oggetto.


Ad esempio se decido di mandare un racconto a una rivista, come mi muovo?


Come prima cosa consulto le modalità di invio richieste dalla rivista e verifico se ci sono indicazioni su come nominare il file. Se ci sono, le seguo.


Se non ci sono indicazioni opto per un nome semplice che contenga tutti i dati, ad esempio:

Racconto_Mario_Rossi_220321


Gli underscore sono di uso comune nel rinominare i file.


Il salvataggio automatico


Va via la corrente e il vostro computer si spegne all'improvviso. Panico. Il capitolo più bello che abbia mai scritto è perso per sempre.


Per evitare che si verifichino situazioni del genere agiamo tempestivamente, attiviamo la funzione di salvataggio automatico.

Vediamo come.



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Andando su File, scorriamo la colonnina blu fino alla fine e andiamo su Opzioni. Da qui apriamo la finestra Opzioni che si presenta così:


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Spostandoci nella sezione Salvataggio avremo diverse opzioni, quelle che ci interessano sono quelle che ho evidenziato in giallo.

Attivando il salvataggio automatico potremo scegliere l'intervallo di tempo che passa tra un backup e l'altro, meglio non scendere sotto i 5 minuti perché potrebbe rallentare il programma.

Bisogna poi scegliere la cartella del pc in cui Word archivierà i backup del nostro documento, in modo che se dovesse accadere qualcosa sappiamo dove andare a cercare.


Come vedo se il salvataggio automatico è attivo?


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In alto a destra vediamo questa dicitura, se il pulsante accanto è bianco come in foto allora il Salvataggio automatico è attivo e stiamo lavorando in sicurezza!



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