Pillola n. 20
- Veronica Buscarini
- 21 ott 2020
- Tempo di lettura: 4 min

Quando si mette la parola fine al nostro testo solitamente si comincia a sognare, spesso, purtroppo, eccessivamente in grande.
Non voglio di certo dire che non bisogna farlo, sognare fa bene, ma è importante restare con i piedi per terra e valutare che la strada alla pubblicazione non è immediata e scontata come a volte crede chi è alle prime armi con la scrittura.
In questo percorso durato venti appuntamenti, abbiamo visto come avvicinarsi al mondo della scrittura, dall’importanza di leggere tanto e trovare i propri maestri, a come progettare una storia in modo che sia equilibrata, fino a occuparci di revisione e elementi di stile.
Prima di salutarci mi piace lasciarvi anche qualche breve nozione in merito a come muoversi nel panorama editoriale, quando ci si avvicina alla pubblicazione.
Una premessa però, la scrittura non va mai di fretta.
Non abbiate fretta di arrivare alla pubblicazione, datevi tempo. Tempo per farvi le ossa, per esercitarvi, sbagliare, fallire e riprovare, ascoltare i feedback di lettori, riflettere su cosa sbagliate e migliorarvi.
Bene, detto ciò, vediamo cosa fare quando il libro è terminato, revisionato, e si decide che si è pronti per pubblicare.

Evitare editori a pagamento:
questo è il primo consiglio che mi sento di darvi. Innanzitutto per non svalutarvi, se credete nella vostra opera non dovreste pagare per esser pubblicati, semmai il contrario.
Oltre questo, gli editori a pagamento tendono a selezionare e pubblicare praticamente tutto ciò che ricevono, raramente attuano una vera selezione, in quanto traggono guadagni da ogni titolo pubblicato, senza preoccuparsi se il titolo venda oppure no. Proprio per questo tendono nella maggior parte dei casi a non occuparsi di editing, impaginazione e promozione del libro.
Il risultato sarà che avrete il vostro libro pubblicato senza una vera cura e senza nessun aiuto nella promozione.
Attenzione, rientrano in questo settore anche quegli editori che vi obbligano all’acquisto di copie, non fatevi ingannare.
Selezionare la giusta casa editrice: spesso mi è capitato, parlando con autori alle prime armi, che mi dicessero di voler pubblicare con case editrici grandi (Mondadori, Feltrinelli, ecc.) e sognassero di vedere il loro romanzo sugli scaffali di una libreria.
Ecco, è normale per chi non si è mai interfacciato nel mondo dell’editoria sognare in grande, ma anche qui, facciamo un passo indietro.
Consideriamo che le case editrici sono sature di manoscritti in lettura, tanto che spesso, soprattutto le più grandi, neanche riescono a leggerli.
Questo naturalmente fa sì che la selezione sia serratissima. Per questa ragione è importante innanzitutto fare una accurata selezione delle case editrici cui inviare la propria proposta. Inviare il proprio romanzo indistintamente a tutte non è un buon metodo.
Abbiamo scritto un giallo? Valutiamo quali case editrici pubblicano gialli, studiamo i loro siti, guardiamo gli altri titoli che hanno sul mercato, in questo modo potremo mostrarci consapevoli e preparati nel proporre il nostro titolo.
È evidente, con una selezione così serrata, quanto sia importante che il testo sia estremamente curato, ben formattato e privo di refusi.
Come scelgo la casa editrice?
Fai caso, quando vai in libreria, anche alle case editrici più piccole, meno conosciute, informati, studiale.
Oltre questo grazie al web abbiamo la possibilità di fare ottime ricerche online, un sito che vi consiglio in cui trovate un elenco di case editrici già divise tra editori e a pagamento e non è Writers Dream, vi lascio il link alla pagina specifica qui.
Autopubblicazione: se non volete aspettare tempi lunghi, se siete stanchi dei rifiuti e volete vedere il vostro libro pubblicato, piuttosto che rivolgervi a editori a pagamento, valutate l’autopubblicazione.
Autopubblicando sarete voi a occuparvi di tutto il processo, dalla scrittura, all’editing, all’impaginazione fino alla pubblicazione e l’eventuale stampa di copie.
Cosa significa?
Beh, di certo non potete auto editare il libro da voi scritto, lo ripeto continuamente, si arriva sempre a un punto in cui il nostro testo ha bisogno di un occhio esterno. Affidatevi a piattaforme che offrono servizi editoriali, come, per citarne una a caso, Scrivi&Riscrivi. Una volta che il vostro testo è editato, che lo avete sottoposto anche a una correzione di bozze, ed è quindi pronto per l’impaginazione, a questo punto rivolgetevi a un grafico che si occupi della copertina e dell’impaginazione. Una volta fatti tutti questi passaggi potete autopubblicarlo su Amazon o piatteforme affini.
Cosa cambia dall’editoria a pagamento? I soldi che avete investito in questo secondo caso, non sono andati in tasca a un editore, ma sono stati spesi per curare il libro e mettere sul mercato un prodotto valido, rifinito e curato.
Inoltre nel vostro curriculum letterario figura molto meglio un libro autopubblicato che uno pubblicato con un editore a pagamento.

Con questa pillola si conclude questo percorso di pillole di narratologia per un primo avvicinamento alla scrittura.
Spero che vi siano state utili, che vi abbiano chiarito un po’ le idee e vi abbiano dato spunti e voglia di esercitarvi e non mollare.
Ci saranno altri percorsi di approfondimento sulla scrittura e altri argomenti affini.
Vi ricordo che trovate tutte le pillole nella sezione del mio blog Pilloledinarratologia, e che per qualsiasi dubbio, domanda, esercizio, parere potete contattarmi via email servizi@scrivieriscrivi.it o nei direct di Instagram.
A presto e grazie per il vostro supporto,
Scrivi&Riscrivi
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