Pillola n. 18
- Veronica Buscarini
- 30 set 2020
- Tempo di lettura: 4 min

Ogni scrittore ha il suo stile.
Lo stile si costruisce con il tempo, leggendo e scrivendo molto. E spesso è proprio lo stile a rendere bella una storia, a saperla valorizzare.
Ma che cos'è lo stile?
Particolare modo dell’espressione letteraria, in quanto siano riconoscibili in essa aspetti costanti (nella maniera di porsi nei confronti della materia trattata, di esprimere il pensiero, nelle scelte lessicali, grammaticali e sintattiche, nell'articolazione del periodo, ecc.), caratteristici di un’epoca, di una tradizione, di un genere letterario, di un singolo autore
Questa è la definizione che ne dà la Treccani.
aspetti costanti (nella maniera di porsi nei confronti della materia trattata, di esprimere il pensiero, nelle scelte lessicali, grammaticali e sintattiche, nell’articolazione del periodo, ecc.)
Aspetti costanti nella maniera di porsi. Lo stile si può riassumere in questo. Aspetti costanti nella maniera di porsi nei confronti di una storia, di un mondo.
Pensiamo a due autori che amiamo, e facciamo questo esperimento.
Prendiamo una storia molto semplice, ad esempio Cappuccetto rosso. Ora, immaginiamola raccontata da Proust, e raccontata da Cormac McCarthy.
Ho usato due grandi autori, e due esempi un po’ estremi. Ma pensiamoci, nel primo caso avremmo un punto di vista più riflessivo, ricco di digressioni, descrizioni, portato avanti con periodi lunghi, lenti, ricchi di subordinate. Perché? Perché sappiamo che quella è la carta di identità dell’autore, è così che ci trasmette il mondo secondo lui.
Nel secondo caso invece avremmo periodi brevi, dialoghi senza virgolette, termini inconsueti, un linguaggio duro e poetico allo stesso tempo.
La trama sarebbe la stessa, ma l’effetto totalmente diverso.
Se vi va provate a fare questo esercizio. Prendete una storia semplice come quella di Cappuccetto rosso e riscrivetela cercando di imitare lo stile di due vostri autori preferiti, preferibilmente con uno stile marcato e diverso tra loro.

Ma quali sono gli elementi che determinano lo stile?
Lo stile è un insieme di tanti elementi che danno colore al modo di raccontare la vicenda, un’impressione generale che resta nel lettore tanto da riuscire a riconoscere quella voce anche senza leggere il nome.
Questo per dire che è complicato indicare nel dettaglio tutti gli elementi che compongono lo stile in quanto appunto è un insieme di più aspetti, ma proviamo comunque a indicare quelli più evidenti.
Ritmo: periodi lunghi o brevi, paratassi o ipotassi, ma anche il modo in cui si alternano le scene, se è serrato, veloce, oppure lento e riflessivo.
Lessico: la scelta dei termini, semplici, complessi, forbiti, arcaici, ecc.
Aggettivi: il modo in cui si sceglie di gestire l’aggettivazione, se si utilizzano tanti aggettivi, pochi aggettivi, a quale sfera sensoriale si dà prevalenza.
Prosa: asciutta o barocca, aulica, complessa, scorrevole, ecc.
Descrizioni: la presenza o meno di descrizioni, momenti di pausa, riflessione, ecc.
In generale poi il modo in cui questi elementi vengono assemblati determinano la voce dell’autore che è diversa da quella di qualsiasi altro. Il modo in cui l’autore sceglie di usare, mescolare le parole è determinante del suo stile.

Spesso, soprattutto gli autori esordienti, tendono a non avere ancora uno stile definito. È normale, perché lo stile soprattutto è un aspetto della scrittura che si costruisce con il tempo, leggendo e scrivendo molto, e scegliendosi dei maestri da imitare.
Imitare, non copiare.
Se ci troviamo in linea con un certo modo di vedere il mondo, se ci troviamo in quelle storie, allora è probabile che quello stile sia nelle nostre corde e dobbiamo tenere presente quegli autori come modello avendo cura di non esagerare, di non replicarli, ma di trovare attraverso le loro storie la nostra voce.
Spesso però leggendo i testi di esordienti mi trovo di fronte a sbavature di stile dovute soprattutto all'inesperienza.
Va bene che nella stesura di un primo testo non ci sia uno stile riconoscibile, ma bisogna comunque cercare di tenere una forma piana, pulita, scorrevole e chiara.
Vediamo allora alcuni accorgimenti per farlo e per evitare errori grossolani:
1. No alle frasi fatte. Non utilizziamo modi di dire e proverbi per descrivere, non utilizziamo similitudini scontate, non utilizziamo metafore troppo abusate.
Trova la tua metafora, la tua similitudine, e cerca di descrivere una situazione evitando le frasi fatte. La voce deve essere la tua, e salvo casi molto particolari, utilizzare modi di dire per descrivere qualcosa è quanto più ti allontana da un tuo stile personale.
2. No agli elenchi di aggettivi. Non serviranno a permettere al lettore di immaginare meglio ciò che vuoi dire. Scegli quelli adatti. Di solito uno, due al massimo. Piuttosto apri il dizionario, fai una ricerca. Non è replicando un aggettivo che rendi la descrizione o il concetto più potente.
3. Non abusare di avverbi. Gli avverbi appesantiscono il discorso e lo rallentano. Se puoi evitali. La regola da tenere presente è questa. Utilizzali proprio quando non puoi farne a meno.
4. Privilegia la sintesi. Il lettore non è stupido, non ha bisogno di essere imboccato. Se una cosa è ovvia non la dire, e in generale cerca sempre di esprimere il concetto con il minor numero di parole possibili. La rilettura serve a questo, a ripulire il testo.
5. Non utilizzare forme arcaiche o poetiche. A meno che tu non stia scrivendo un poema, un componimento lirico, o qualcosa che utilizza volutamente quello stile lì, evita le forme arcaiche e poetiche fuori contesto. Tendono a impoverire il testo, e sono soltanto uno sfoggio. Non bisogna utilizzare espressioni altisonanti gratuite, ma seguire la storia e calarsi in tutto e per tutto in quel contesto, anche con lo stile. Spesso mi capita di trovare nei testi di esordienti digressioni altisonanti, espressioni poetiche nei dialoghi, o lo sfoggio di forme arcaiche, una su tutte il complemento oggetto anteposto al verbo. Evitiamole del tutto.
Ricapitolando, se ancora non hai un tuo stile definito cerca di scrivere in modo piano, calandoti nelle atmosfere della storia, e tenendo presente quanto detto qui sopra; continua poi a leggere, scrivere e cercare i maestri da imitare per costruirti uno stile.
Comments