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Pillola n. 14

  • Immagine del redattore: Veronica Buscarini
    Veronica Buscarini
  • 31 ago 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

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Con la pillola n. 14 parleremo di un problema molto comune in coloro che si apprestano a scrivere, in particolare in chi è alle prime armi, ovvero il blocco a metà romanzo.

Ci sono moltissimi esordienti che cominciano a scrivere e a metà si fermano, non sanno come proseguire e lasciano il romanzo a metà.

Come mai avviene questo?

L’inizio di un romanzo è vissuto, un po’ come ogni nuova esperienza, sull'onda dell’entusiasmo da novità. Si ha l’idea, non si vede l’ora di iniziare e ci si butta subito a inseguire le prime parole della nostra nuova storia.

Questo ci accompagna per i primi capitoli, ma poi puntualmente si esaurisce e ci ritroviamo a un quarto della nostra storia a chiederci, e adesso cosa succede?

E a volte non è sufficiente nemmeno aver fatto una buona progettazione, anche se sicuramente di grande aiuto.

In ogni caso, come sempre, per cercare di andare incontro a una difficoltà la principale cosa da fare è individuare l’origine del problema.

Vediamo quali sono le ragioni più comuni per cui ci si blocca:

  • STORIA INCONSISTENTE: hai iniziato a scrivere sull’onda dell’entusiasmo, sei rimasto sveglio la notte senza riuscire a fermare il flusso? Bellissimo, sì, finché è durato. Quello che ti manca ora è un po’ di progettazione. Devi fermarti, lasciar riposare ciò che hai scritto, capire se credi veramente alla tua storia e in caso metterti a progettare, a studiarne il tema, i personaggi. È un processo che può essere anche tutto mentale, queste prime pagine sicuramente ne fanno parte e ti hanno aiutato a capire che cosa vorresti dire.

  • TROPPE IDEE: inizi a scrivere e una volta ultimata la fase entusiasmo ti blocchi e cominci a pensare ad altro. Hai in mente un’altra idea, un’altra storia, poi un’altra ancora. Vorresti scriverle tutte e non sai quale scegliere. Se è questo che ti capita allora significa che non sei pronto, non hai ancora la tua storia, e quello che devi fare è fermarti, riflettere, capire quale tra queste idee è quella cui tieni davvero, quella che vorresti raccontare e su cui sei veramente disposto a spendere ore e energie.


  • CALO DI AUTOSTIMA: capita spesso a metà, quando hai già scritto un po’ ma hai ancora molto da fare. Cominci a maturare i primi dubbi. Sarò in grado di portare avanti questa storia? Ci sarà qualcuno che avrà voglia di leggerla? Ma quello che scrivo è noioso?In questo caso ricorda sempre questo: è normale. Capita a tutti di avere questi dubbi, è pienamente normale, e fa parte del processo di scrittura. Tieni duro, pensa alla tua storia e soprattutto ricorda che cosa ti ha spinto a volerla raccontare.


  • BRUTTO GIUDIZIO: ti sei bloccato e ne hai parlato con un amico/a, glielo hai fatto leggere e quello/a ha storto un po’ il naso o ha detto che non è molto convincente. Non è mai stato così facile arrendersi, buttare via tutto e piangersi addosso. Beh non farlo, lotta e dimostra il contrario. Guarda il lato positivo, potrebbe esserti d’aiuto nel trovare la giusta strada. Invece di piangerci addosso proviamo a chiedere a questa persona che cosa non l’ha convinta.


  • TROPPA RIGIDITÀ: soprattutto nella prima stesura ricordati di non essere troppo rigido. Ok di fare attenzione ai dettagli, curare molto il progetto, ma non esageriamo. Se un capitolo non ti convince, se una frase proprio non ti piace, non importa. Ricorda che non è la versione definitiva del romanzo, vai avanti, puoi farlo, è la prima bozza, la fase grezza. Puoi sbagliare, ne sei pienamente autorizzato.


Questi sono i motivi più comuni, e sicuramente ce ne saranno molti altri che se li avete sperimentati vi invito a raccontarmeli nei commenti, condividere queste dinamiche può essere d’aiuto a tutti.

Ora cerchiamo di capire come risolvere queste problematiche, senza però prima evidenziare un altro fatto.

Non è un caso che queste problematiche emergano verso la metà del libro, infatti ci troviamo di fronte al momento più critico, il cuore della storia, il momento centrale del conflitto è anche quello più difficile da raccontare.



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Come affrontarlo?

FARE UNA SCALETTA: la scaletta in questi casi è di grande aiuto. Ci permette infatti di avere una visione di insieme e anche di decidere di mettere in pausa quel capitolo, quella parte, pensarci dopo e andare avanti.

FARE UNA PAUSA: fermarci, staccare dal romanzo e leggere, meglio se testi che possano esserci di ispirazione per quello che stiamo scrivendo. Passato un po’ di tempo, evitando di farne passare troppo, l’ideale sono 1-2 settimane, rileggiamo tutto da capo, meglio rileggere anche i nostri appunti di progettazione.

E se ancora non riusciamo a ripartire forziamoci. Facciamo uno schema del capitolo, scriviamo qualcosa pure se non ci piace.

LETTORE ESTERNO: siamo confusi? Non sappiamo se ciò che abbiamo scritto ci convince? Non sappiamo come continuare? Parliamone con qualcuno, meglio se un lettore forte. Parlare delle proprie idee è un buonissimo modo per chiarirle. Vi svelo un segreto, io a volte quando non so come organizzare le idee per un racconto o un articolo parlo da sola, e addirittura a volte mi registro. Parlando ad alta voce si ha un distacco dalle idee, cominciamo già ad esternarle, dobbiamo dargli una forma concreta, esprimerle a parole, e questo ci aiuta a chiarirle.

PAURA: la paura ci blocca, sempre. Paura che il nostro testo possa non piacere, che stiamo solo sprecando tempo, che non siamo in grado di affrontare la nostra idea. E sapete cosa dovete dirvi a questo punto? Che è vero. Le vostre paure sono tutte reali, giustificate. È così. Non potrete sapere se la vostra idea piacerà, se in futuro avrete successo, se riuscirete a portare a termine la vostra storia.

Ma di una cosa potete stare certi: non state sprecando tempo. Scrivere e leggere se è questa la vostra passione non saranno mai uno spreco di tempo. Scrivete un romanzo che non vedrà mai la luce? Non avete idea di quanto quel romanzo vi sia stato di allenamento. E lo studio in vista di ciò che amate fare non sarà mai una perdita di tempo.

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