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Pillola n. 1

  • Immagine del redattore: Veronica Buscarini
    Veronica Buscarini
  • 18 mag 2020
  • Tempo di lettura: 5 min

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Dopo la breve introduzione di lunedì, oggi si comincia per davvero.

La pillola di oggi riguarda alcuni consigli per iniziare a “farsi le ossa” da narratori.

Come per ogni disciplina anche nella scrittura si migliora con l’allenamento duro e costante.

Quali attrezzi mi servono? Libri, carta e penna o un pc (anche entrambe le cose insieme vanno bene).

Partiamo dalla lettura.

Non starò a farti un elenco dei libri da leggere per diventare scrittore, penso che il bello della lettura sia anche lasciarsi trasportare dal momento nello scegliere la storia che ci ispira di più.

L’unico consiglio che una persona può dare a un’altra sulla lettura è di non accettare consigli, di seguire il proprio istinto, di usare la propria testa, di arrivare alle proprie conclusioni.

V. Woolf – Consigli a un aspirante scrittore.

Mi trovo molto d’accordo con questa frase di Virginia Woolf, nessuno può dirti come leggere. Ognuno percepisce la realtà in modo diverso, e nessuno può dire a un altro come va letto un libro. Non esiste un modo giusto per sentire una determinata storia. La cosa fondamentale è lasciarsi trasportare, predisporsi all'ascolto, cercare di percepire che cosa quelle parole e quel racconto ci trasmettono in relazione a ciò che siamo e al nostro vissuto.

I consigli che troverai qui non saranno tanto su come o che cosa leggere, ma saranno alcune indicazioni generali per aiutarti a cogliere di più da un libro. Alcune dritte per una lettura un pochino più consapevole.



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Uno strumento spesso un po’ sottovalutato è la rilettura. Rileggere un libro può rivelarti molto sullo stile di un autore, sulle tecniche che ha usato e sul significato della storia stessa.

Vero che spesso la fame di nuove storie ci porta a cercarne sempre di nuove, quello che si può fare allora è prendere i nostri libri preferiti, aprirli in un punto a caso e rileggersi qualche pagina, oppure rileggere soltanto l’incipit o la fine, o un capitolo che ci era piaciuto particolarmente o, perché no, quello che ci ha annoiato di più.

Un consiglio che ti do è di farlo con occhi analitici, pensate di essere critici letterari, oppure i giudici di un concorso, cos'è che rende quel libro così irresistibile? Oppure, cosa gli manca per aggiudicarsi il premio?

Anche qui mi rifaccio a Virginia Woolf per proporti un semplice esercizio che a mio parere è molto utile per chi vuole scrivere, e può aiutare a capire come un autore riesce a descrivere una situazione, anche una situazione quotidiana e a un primo sguardo irrilevante.

Virginia Woolf ne parla nel primo capitolo del libro Consigli a un aspirante scrittore.

Il consiglio dell’autrice è di cercare di descrivere una situazione in cui ci siamo trovati, non una situazione particolarmente emotiva, ma una molto semplice, ad esempio il momento in cui tornando a casa sentiamo l’odore del piatto in tavola, oppure una sensazione trasmessa da un dialogo ascoltato per caso nell'autobus o mentre camminavamo. Partendo da una situazione del genere, bisognerebbe cercare di concentrarsi sulle sensazioni che ci ha trasmesso e provare a riportarle su carta.

Sicuramente ci accorgeremo di dover modificare qualcosa, le parole non riusciranno a restituire l’esattezza di ciò che abbiamo provato, perché le parole da sole non bastano; quello che bisogna fare è capire come utilizzare la realtà, che cosa enfatizzare e cosa invece ridimensionare; capire come far entrare nei margini di una pagina la realtà che per sua natura è indefinita.

La realtà in cui viviamo non è fatta per le parole, esisterebbe comunque anche senza essere descritta; la scrittura è un processo di riduzione del reale per renderlo raccontabile.

Una volta tentato questo esercizio, tornando a leggere, è molto probabile che ci verrà spontaneo cercare di capire come l’autore del libro che stiamo leggendo riesca a descrivere una scena, una sensazione, un odore, un colore, o altro. È molto probabile che saremmo più facilmente predisposti a notare che parole ha scelto di utilizzare, quali similitudini e che cosa ha lasciato invece al non detto. Avremo insomma un occhio più analitico, uno sguardo da addetto ai lavori.

Altro piccolo consiglio per entrare nello stile di uno scrittore, può sembrare banale, ma è molto utile trascrivere una o due pagine di un suo romanzo.

Nessuna lettura può essere più attenta che dovendo riportare pari pari su un foglio di carta o di word, le parole scelte, gli aggettivi usati, le virgole, i due punti o il punto e virgola.

Potete scegliere di farlo in modo divertente, ad esempio, ricopiando il pezzo con una bella calligrafia, o un font che vi piace particolarmente e poi tappezzare le pareti della vostra camera: circondarsi di letteratura è sempre un toccasana per l’anima.

Step successivo di questo esercizio è quello di provare ad imitare lo stile dell’autore. Con la trascrizione vi entro a contatto, in qualche modo “lo rendo mio”, poi potresti provare ad aggiungere una scena al libro che stai leggendo, qualcosa che non c’è e che invece ti piacerebbe ci fosse. La sfida è di farlo in modo che non si percepisca la differenza tra ciò che hai aggiunto tu e ciò che è effettivamente parte del libro.




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Cosa leggo prima di iniziare a scrivere?

Questo dipende un po’ da quali sono le tue intenzioni.

Se vuoi scrivere un romanzo rosa sicuramente non potrai farlo se prima non avrai letto i classici del romanzo rosa, come Jane Austen o le sorelle Brontë.


Allo stesso modo non puoi pensare di scrivere un horror senza esserti prima cimentato con scrittori come Edgar Allan Poe, Lovecraft, Shirley Jackson o Stephen King.

E questo vale per tutti i generi della letteratura, poesia compresa. Prima di scrivere una poesia è importante conoscere le basi, i sonetti ma anche la poesia contemporanea.

Questo perché trovare i propri maestri è fondamentale, e bisogna imparare ad imitarli consapevolmente per trovare la propria cifra e la propria originalità.

E con imitare non intendo copiare, ma partire dai propri modelli con l’intento di distanziarsi e ricreare quel mondo, quelle atmosfere, e quelle emozioni, ma attraverso la propria sensibilità e il proprio vissuto.

Come trovo i miei maestri?

Leggi, spazia, leggi di tutto; racconti, saggi, biografie, poesia, tutto quello che vuoi. Vedrai che presto ti accorgerai di avere un’affinità maggiore con alcuni autori e con altri meno. Bene, prendi gli autori con cui hai più affinità, leggi tutto ciò che hanno scritto, rileggi le stesse cose più volte; imparerai molto di più sul loro stile, sulla sensibilità che utilizzano nel raccontare, e in questo modo affinerai la tua. Ti farai le carte per raccontare le tue storie.

Certo che però se vuoi fare lo scrittore non ti basta soltanto leggere. E allora penna alla mano, scrivi e riscrivi!

La costanza è fondamentale per migliorare per migliorare lo stile e trovare le idee.

L’ideale sarebbe scrivere un po’ tutti i giorni. Non ti dico di scrivere un racconto al giorno, perché non sempre si ha il giusto stato d’animo o la giusta ispirazione per farlo, ci sono giorni in cui ci sentiamo proprio bloccati, il famoso “blocco dello scrittore”.



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Un mio consiglio per scrivere tutti i giorni è quello di tenere un diario. Racconta ciò che ti è successo, basta anche mezza pagina, esprimi un pensiero, un’emozione, o semplicemente descrivi qualcosa.

Forse non te ne accorgerai, ma giorno dopo giorno prenderai sempre più confidenza con le parole.



Spero che questi consigli potranno esserti utili per avvicinarti alla lettura in modo più consapevole, se ti va prova a fare gli esercizi che ti consiglio, puoi farmi sapere come ti sei trovato e anche farmi leggere qualcosa per avere un parere, per farlo ti rimando ai miei contatti.


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