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Pillola n. 0

  • Immagine del redattore: Veronica Buscarini
    Veronica Buscarini
  • 30 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 2 mag 2020


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Iniziamo! In questa sezione del mio blog ho deciso di darvi le ricette per riuscire a raccontare al meglio le vostre storie. Ogni lunedì uscirà la pillola della settimana con i consigli per tutti coloro che hanno intenzione di realizzare il sogno nel cassetto ormai lì da troppo tempo e sono alla ricerca di qualche dritta per farlo. Prima però vorrei fare una premessa. La scrittura è un’arte e come tutte le arti non vive di sola ispirazione. È un’idea fin troppo comune, che porta a storcere il naso quando si parla di corsi o scuole di scrittura creativa che sono viste come gabbie per la propria creatività. Ma si è mai visto un pittore o un musicista di successo che abbia seguito soltanto l’ispirazione? Bene, se anche tu la pensi così, le mie pillole potranno esserti d’aiuto. Il migliore allenamento per uno scrittore in erba è sicuramente leggere. Prima di essere scrittori bisogna essere lettori, lettori attenti e consapevoli. È importante crearsi i propri modelli e imparare a leggere da esperti.

Cosa significa? Significa non lasciarsi trasportare solo dalla trama, ma soffermarsi anche sullo stile dell’autore, sulle strategie usate per rendere un’atmosfera, un’emozione, o per creare un personaggio di cui tutti si innamorano.



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Altra premessa importante: dimenticati di essere l’unico.

Cosa intendo?

Intendo che tutto quello che scrivi è stato sicuramente già scritto e pensato da altri. Non è per sminuirti, è così. Tutta la letteratura occidentale si basa su due grandi e antichissimi archetipi: la Bibbia e i poemi omerici. Sarebbe importante conoscerli per poter individuare le basi da cui partono tutte le storie che siamo abituati a sentire, ma anche se non hai avuto esperienza diretta con questi ti basti sapere che tutte le storie narrate e rinarrate partono da lì. E allora cosa scrivo a fare? Perché tu invece sì, che sei unico. Non sarai l’unico, ma sicuramente sei unico. Il tuo modo di narrare una determinata storia è tuo è basta, e lì, nel tuo modo di raccontarla, dovrai esprimere tutta la tua originalità, la tua visione del mondo, le tue emozioni. È di questo che vive la letteratura. Bene, detto questo non ti dico di leggerti tutta la Bibbia o tutti i poemi omerici, ma sicuramente di leggere. Quello che vuoi, quello che ti piace, ma anche quello che non ti piace. È importante spaziare, uscire dalla propria zona di comfort. È importante per conoscere i modelli su cui ci si basa e per trovare, appunto, la propria voce. È importante per imparare a pensare e per portare il nostro pensiero oltre noi stessi. E infine perché come diceva Umberto Eco:

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito... perché la lettura è un'immortalità all'indietro. U. Eco

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