Ad alta voce
- Veronica Buscarini

- 2 lug 2020
- Tempo di lettura: 2 min

Martedì al sondaggio sulla mia pagina Instagram in molti avete risposto che spesso leggete ad alta voce.
Leggere ad alta voce, come vi ho già raccontato altre volte nei miei articol,i era un’attività comune nell'antichità, in cui la lettura non aveva la dimensione intima e solitaria che ha ora.
La lettura in silenzio si è cominciata a sviluppare, secondo alcuni, tra il tardo antico e alto medioevo, quando si stava stabilizzando anche l’uso della punteggiatura.
Il fatto che non fosse un’usanza comune ce lo testimonia anche un aneddoto raccontato da Sant'Agostino nelle Confessioni in cui guarda sorpreso Sant'Ambrogio che legge silenziosamente.
Forse […] voleva evitare (leggendo così) che qualche ascoltatore attento e interessato davanti a passi alquanto oscuri lo ponesse nella necessità di spiegarglieli o di entrare in discussioni su punti difficili; il tempo impiegato in questo compito sarebbe andato a scapito dei libri che si era proposto di leggere; però un motivo ragionevole di questa tacita lettura poteva essere quello di risparmiare la voce che molto facilmente gli si affiochiva.
Oggi solitamente si legge ad alta voce in situazioni collettive, quando cioè ci troviamo a leggere per altri o per un altro.
Leggere ad alta voce ai propri figli, o a un fratello o sorella più piccoli è molto vantaggioso in quanto stimola la loro capacità di apprendimento, la loro creatività e potrebbe anche aiutarli ad avere un buon rapporto con la lettura in futuro.

In generale la cosa migliore sarebbe di alternare i due tipi di lettura in quanto determinano due diversi approcci al testo.
La lettura silenziosa è più veloce, meno stancante e più intima. C’è un rapporto più stretto con il libro che rimane tutto interno alla persona. È un approccio del tutto mentale che quindi può favorire una maggiore concentrazione.
La lettura ad alta voce implica invece anche la parte uditiva, ascoltiamo un altro oppure la nostra voce. Inizialmente, soprattutto se non si è abituati, questo può essere un elemento di distrazione in quanto si è portati ad ascoltarsi, a curare il tono e l’espressività, soprattutto se si legge per altri.
È però anche una lettura più lenta, le parole vengono pesate di più e c’è anche una maggiore attenzione alla punteggiatura e alle pause.
La cosa migliore sarebbe, per chi legge tutti i giorni, provare a leggere almeno una o due pagine ad alta voce. Oltre che a provare un approccio diverso con la storia è di grande aiuto se si vuole scrivere, si tratta di un ottimo allenamento, soprattutto per l’uso della punteggiatura.
Se scrivete invece trovo che sia di fondamentale importanza rileggere ad alta voce i propri testi. Provateci, sarà impressionante notare di quante sviste, ripetizioni, imperfezioni vi accorgerete; molti di più rispetto alla lettura silenziosa.








Commenti